Tursi, il borgo circondato dai calanchi
Nel magnifico scenario dei Sassi materani spicca l'antico borgo di Tursi, città natale del poeta Albino Pierro: uno dei paesi più visitati della Basilicata
Abbracciato dalla fiabesca cornice dei calanchi in provincia
di Matera, il borgo di Tursi è un autentico gioiello del
territorio, famoso per aver dato i natali ad Albino Pierro,
annoverato tra i maggiori poeti italiani della seconda metà del Novecento e
candidato più volte al Nobel per la Letteratura.
Un paesaggio plasmato da canyon, pinnacoli e bianche dune
rocciose, un nucleo storico che gli ha valso il titolo di “Borgo Autentico
d’Italia“, attrazioni di un tempo che fu a catturare lo sguardo a ogni
passo: scopriamo di più su questa meraviglia
della Basilicata.
Scorcio di Tursi
La storia del borgo
Tursi vide la luce prima dell’anno Mille a
opera dell’antico popolo italico degli Enotri con il nome di Pandosia.
Nel 281 a.C. l’area fu teatro dello scontro tra i Romani e
Pirro, Re dell’Epiro, e il nucleo abitato venne distrutto durante le guerre
condotte dal generale romano Silla: dalle sue rovine sorse allora Anglona,
semidistrutta poi dai Visigoti che costruirono il Castello in collina dove gli
abitanti poterono rifugiarsi.
Nacque così il borgo della Rabatana, il cui nome
si deve ai Saraceni che conquistarono parte della pianura nel IX secolo.
A questa invasione, seguirono quelle dei Bizantini, Normanni
e Svevi che contribuirono allo sviluppo del borgo: infine, dopo la distruzione
definitiva di Anglona, nel Quattrocento gli abitanti si trasferirono a Tursi.
Cosa vedere a Tursi: le attrazioni da non perdere
Una visita al suggestivo
borgo dei calanchi può iniziare dal suo cuore storico, la Rabatana,
raggiungibile percorrendo per circa 200 metri una ripida strada che si snoda al
di sopra dei burroni, una sorta di gradinata chiamata “petrizze”: qui spicca
il Picciarello, lembo di terra che dalla collina del Castello si
protende su vertiginosi precipizi.
Della fortezza oggi rimangono i cunicoli sotterranei ma le
ricostruzioni indicano che aveva pianta quadrangolare, quattro torri
cilindriche e due piani.
L’incantevole intrico di case in pietra e laterizio edificate
dai Saraceni nell’850 a.C. e il complesso sistema di strettoie e grotte
accessibili soltanto attraverso le abitazioni, fanno del quartiere un pregevole
esempio di architettura spontanea dalla chiara influenza araba.
Qui trovò ispirazione per le sue opere il poeta Albino
Pierro alla cui memoria è stato realizzato l’omonimo Parco Letterario situato
nella casa in cui nacque nel 1916 nello storico rione San Filippo: l’edificio
si compone di un seminterrato e due piani.
Al primo piano si ammira la biblioteca con opere e la
collezione personale del poeta nonché la riproduzione del suo studio a Roma; il
secondo piano invece ospita la pinacoteca con la mostra
permanente dei dipinti ispirati alle liriche di Pierro a cura di artisti
locali.
Il Parco, sede di eventi culturali, manifestazioni e visite
guidate, dona una vista superba sui calanchi, il convento di San
Francesco e il torrente Pescogrosso.
La Chiesa Cattedrale dell’Annunziata
Degna di nota la Chiesa Cattedrale dell’Annunziata in
Piazza Maria SS. di Anglona, risalente al XV secolo ed elevata a Cattedrale nel
1546.
Ricostruita nel 1988 a seguito di un incendio, presenta
pregevoli altari in marmo, due tele settecentesche ai lati dell’altare maggiore
e il soffitto a cassettoni: l’esterno è impreziosito dal portone in bronzo
raffigurante scene religiose, lo stemma papale e lo stemma del vescovo.
Altri edifici di culto da non tralasciare durante una visita a Tursi sono la Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore eretta tra il X e l’XI secolo, dagli interni in stile barocco e facciata quattrocentesca, e la Chiesa di San Filippo Neri, dedicata al patrono del borgo, edificata in stile barocco nel 1661.
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