LA BASILICATA ALL’INIZIO DEL REGNO DI CARLO DI BORBONE*

Carlo di Borbone e la Basilicata Nell’ambito del contesto relativo al «tempo eroico» del Regno di Napoli, come fu definito dal ministro Bernardo Tanucci, ossia l’istituzione del Regno autonomo sotto la dinastia dei Borbone, solo da alcuni anni la storiografia ha ripreso ad analizzare il primo ventennio del riformismo borbonico, relativo a una risistemazione della compagine statale e a una ridefinizione delle direttrici di sviluppo del Mezzogiorno d’Italia. Certamente, dopo i fondamentali lavori generali di Michelangelo Schipa, Benedetto Croce, Raffaele Ajello, Raffaele Colapietra e Pasquale Villani, un nuovo impulso è stato dato da studiosi della scuola di Giuseppe Galasso e di Augusto Placanica, con nuovi, approfonditi, studi relativi alla persona di Carlo di Borbone al di là della tradizionale mitizzazione del “padre fondatore” del Regno quale fu imposta dalla pubblicistica fin dal cruciale 1759, alla sua partenza per la Spagna1. Particolare interesse, in tale direzione, riveste lo studio delle realtà delle province del Regno di Napoli nel corso del primo trentennio del XVIII secolo, un’epoca solo da pochi anni rivalutata e studiata a livello locale, con uno scavo archivistico ancora, certamente, agli inizi, ma che evidenzia come il Viceregno austriaco e i primi anni del regno carolino vadano ancora “dissodati” per scoprire le articolate realtà delle province che uscivano dalla crisi generale del Seicento con variegati contesti politico-istituzionali e socio-economici. Risulta, dunque, utile ricostruire, a partire dai contesti più generali, una prima “mappatura” della situazione della provincia di Basilicata nel primo trentennio del Settecento, con particolare attenzione alla dimensione politico-istituzionale, con l’intrecciato articolarsi dei poteri feudali ed ecclesiastici, e a quella urbana. * Abbreviazioni: Bbpm = Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera. Rivista di cultura lucana; Bsb = Bollettino Storico della Basilicata; Dg = Descrizione della Provincia di Basilicata fatta Per ordine di Sua Maestà, che Dio Guardi, da Don Rodrigo Maria Gaudioso Avvocato Fiscale Proprietario della Regia Udienza di detta Provincia, in Biblioteca Nazionale di Napoli, Manoscritti, XIVII-39. 1 Cfr., ora, M. Mafrici, Il re delle speranze. Carlo di Borbone da Madrid a Napoli, Napoli, Guida, 1998; G. Caridi, Essere re e non essere re. Carlo di Borbone a Napoli e le attese deluse (1734-1738), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006; Id., La modernizzazione incompiuta nel Mezzogiorno borbonico. 1738-1746, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2012; E. Papagna, La corte di Carlo di Borbone il re «proprio e nazionale», Napoli, Guida, 2011. n. 27 93 Mediterranea - ricerche storiche - Anno X - Aprile 2013 Antonio D’Andria 94 In una provincia interna come la Basilicata era ancora prevalente, all’interno delle singole comunità rurali, un’organizzazione chiusa e fortemente gerarchizzata, nella quale il sacerdote-amministratore svolgeva un ruolo di primaria importanza. Intorno a questa figura ruotavano non solo interessi religiosi, ma anche di carattere economico, attraverso censi sulle case e sui terreni, di concessioni e fitti per il pascolo come anche sui piccoli appezzamenti di terra coltivata. 

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