BELLA, terra dai colori autentici,luminosa e accogliente
Nel cuore
del Marmo Platano Melandro sorge il comune di Bella, circondato da una natura
incontaminata nella quale si distingue, da qualunque prospettiva, il castello
aragonese attorno al quale si raggruppano le case colorate del nucleo abitato.
Il paese sorprende il visitatore
anche per i diversi ritrovamenti di insediamenti molto antichi e la presenza di
testimonianze artistiche di notevole interesse. Meritevoli di essere visitate
sono la chiesa madre dell’Assunta e quella di Santa Maria delle Grazie,
risalente al ‘500, al cui interno si possono ammirare pregevoli opere firmate
anche di Giovanni Todisco.
La storia
Il piccolo comune di Bella ha
origini assai remote e per alcuni sarebbe stato edificato sulle rovine di
Numistrone, antica città lucana distrutta nella battaglia combattuta tra
Annibale e Marcello (210 a.C.).
Nel corso dei secoli il paese
viene interessato da numerose dominazioni straniere, documentate da sepolcri e
monete, oltre agli arabi, Bella subisce le invasioni anche degli svevi e dei
normanni.
Tra le fasi storiche davvero
salienti senz’altro si può ricordare il ruolo importante assolto dal comune del
Potentino durante i moti rivoluzionati del 1799 e, in modo particolare nel
1861, quando i bellesi, arroccati nel castello, riescono, seppur in parte, a
resistere alla sopraffazione delle bande del brigante lucane Carmine Crocco.
Il
patrimonio culturale
Nel cuore del suo centro abitato,
di origine prenormanna, Bella annovera un patrimonio architettonico e artistico
di elevato valore.
Oltre alla cinquecentesca chiesa
madre dedicata alla Madonna delle Grazie, dagli splendidi affreschi, svetta
l’imponente castello aragonese, risalente all’anno Mille, completato nel
1567 e danneggiato dal terremoto del 1694. Un audace restauro gli ha conferito
l’attuale aspetto che colpisce e incuriosisce chiunque lo osservi.
Affacciandosi dal bastione si può
ammirare una suggestiva vista sui lussureggianti boschi del circondario. Del
maniero sono ancora visibili due delle tre torri originarie, oltre al portale e
a un arco in stile romanico. Diversi edifici attraversano l’abitato con
portali databili tra ‘600 e ‘700.
Un evento di straordinario
interesse culturale è riconosciuto ormai nel “Bella Basilicata Film Festival”
che ogni anno propone un tema diverso trattato in convegni, mostre, concerti e
dibattiti sul cinema, con il coinvolgimento di volti noti dello spettacolo e
del giornalismo nazionale e internazionale.
I sapori
C’è un elemento che non può
mancare sulle tavole bellesi, oltre al pane, si tratta della pasta fresca fata
in casa dalle mani sapienti delle donne del paese.
Dagli strascinati ai fusilli,
dalle lagane ai cavatelli, fino alle orecchiette e alle manate e per ogni forma
un condimento saporito che non delude i commensali.
Ottimi anche i formaggi podolici
e i salumi, e poi anche i funghi e i tartufi, tra questi si distinguono due
tipologie: il “bianchetto”, dalla forma arrotondata e con la polpa di color
nocciola, e il più diffuso “scorzone nero”.
Natura e
Parchi
Bella resta impressa nella mente
e nel cuore del visitatore anche per i suoi meravigliosi boschi patrimonio
ambientale, naturalistico e storico un’opportunità unica per immergersi
nell’anima di questo pezzo di Basilicata.
Il bosco di Santa Croce, in
località “Acqua di Faggio”, è sicuramente uno dei luoghi verdi in cui ci si
perde per la bellezza e la purezza, ma anche per il valore evocativo, dal
momento che proprio qui, un tempo, si sono mossi i briganti guidati dal lucano
Carmine Crocco. Il bosco Santa Croce offre l’opportunità di vivere momenti di
totale relax presso le ben attrezzare aree ristoro, magari dopo aver intrapreso
impegnative ma entusiasmanti escursioni. I boschi di Bella sono infatti spesso
scelti come mete dai turisti che amano perdersi nella natura inoltrandosi fino
a raggiungere la cima del monte Santa Croce dalla cui cima si può ammirare un
panorama splendido. Non meno affascinante dal punto di vista naturalistico è
raggiungere le fonti di acque minerali sulfuree che si trovano in località San
Cataldo di Bella.
Il
patrimonio religioso
Due gioielli sacri compongono il
prezioso patrimonio religioso del comune di Bella e vale la pena visitarli: la
chiesa madre dedicata all’Assunta e la piccola chiesa di Santa Maria delle
Grazie.
Molto antica, la chiesa madre è
dotata di dieci altari e quattro campane, una delle quali di notevoli
dimensioni, tutte fuse nel XIX secolo. Il tempio custodisce una pregevole
statua lignea di San Giuseppe, scolpita nel XVII secolo, una bella croce
d’argento minuziosamente scolpita, due dipinti su tela, raffiguranti l’Assunta
e una Madonna fra i Santi. La chiesa è anche dimora delle reliquie di san Pio
martire, glorioso difensore della cristianità divenuto il secondo Patrono di
Bella dopo san Giuseppe. Nel campanile è visibile un orologio a quattro
quadranti.
Sull’omonima piazzetta affaccia
la piccola chiesa di Santa Maria delle Grazie, in cui sono conservati,
sull’altare maggiore, il polittico attribuito ad Andrea da Salerno e risalente
all’inizio del XVI secolo, e, sul primo altare a destra, un affresco
frammentario di Giovanni Todisco.
Outdoor
Bella resta impressa nella mente
e nel cuore del visitatore anche per i suoi meravigliosi boschi patrimonio
ambientale, naturalistico e storico un’opportunità unica per immergersi
nell'anima di questo pezzo di Basilicata.
Il bosco di Santa Croce, in
località “Acqua di Faggio”, è sicuramente uno dei luoghi verdi in cui ci si
perde per la bellezza e la purezza, ma anche per il valore evocativo, dal
momento che proprio qui, un tempo, si sono mossi i briganti guidati dal lucano
Carmine Crocco.
Il bosco Santa Croce offre
l’opportunità di vivere momenti di totale relax presso le ben attrezzare aree
ristoro, magari dopo aver intrapreso impegnative ma entusiasmanti escursioni. I
boschi di Bella sono infatti spesso scelti come mete dai turisti che amano
perdersi nella natura inoltrandosi fino a raggiungere la cima del monte Santa
Croce dalla cui cima si può ammirare un panorama splendido.
Non meno affascinante dal punto
di vista naturalistico è raggiungere le fonti di acque minerali sulfuree che si
trovano in località San Cataldo di Bella.
Archeologia
In diversi punti del territorio
di Bella scavi archeologici hanno portato alla luce reperti e oggetti antichi
utili a desumere le origini del paese.
Nella frazione di Sant’Antonio
Casalini, sono stati rinvenuti resti di ambienti medioevali utilizzati come luogo
di sepoltura individuale e collettiva senza corredo, oltre a strutture
sepolcrali.
Le testimonianze della civiltà
romana trovate nel territorio sono davvero tante, in contrada Pietrascritta, ad
esempio, sono state rinvenute stele funerarie latine con iscrizioni, mentre nel
centro distrutto di Santa Sofia, sono stati ritrovati numerosi frammenti di
vasi e tracce di mura romane.
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