BARDI RISCHIA UNA CRISI AL BUIO

Il degrado della politica si è acuito in questi ultimi tempi per via  di un reclutamento  dei candidati che non risponde ad alcuna logica di appartenenza , tanto meno di militanza partitica. Si fanno le liste andando  (metaforicamente) per strada e cercando chi ci sta. Così che il giorno dopo gli eletti sono tra loro estranei e quando c’è da mettere in competizione un posto di maggiore prestigio, scatta il tutti contro tutti. E’ successo nel Movimento 5 Stelle, con una serie di parlamentari pesati sulla bascuglia ( che è un termine napoletano ma che si usa anche in italiano per indicare una particolare bilancia) e che dopo essere stati eletti hanno preso il volo verso lidi più sicuri e remunerativi, è successo a Potenza con la lista di Benedetto il cui assessore esterno , la Marika Padula, nominata dal capo corrente, è stata defenestrata per volere del gruppo, sta succedendo nella Lega dove ormai la spaccatura tra gruppi  sta mettendo in forse anche la stabilità della Giunta. Le lotte di predominio interne prevalgono sulla capacità di tenuta dei gruppi  e ognuno si comporta come soldato di ventura , pronto a cambiare casacca o a minacciare di volerlo fare. Quello che succede in F.lli d’Italia è ancora più grave, dove un gruppo storico che per anni ha rappresentato il volto della opposizione più dura al predominio del Pd, sta per essere scalzata dai rampanti arrivati al seguito di Caiata, una persona tanto brava da dettare legge negli ambienti più diversi  e che ha saputo entrare nelle grazie della Meloni, fino a diventare  il punto di riferimento in Basilicata di quel partito. Ora, dietro la fibrillazione che riguarda l’Esecutivo, ci sarebbe proprio un redde rationem che Caiata ha decretato, per assicurarsi il potere reale, che è quello di trattare con Bardi senza interposte persone, magari con l’ausilio di un assessore diverso da Rosa, considerato , questi, più che un competitor  ,un uomo di fiducia del presidente Bardi.  Però se i segretari ed i coordinatori sono determinati nel chiedere un rimescolamento, anche minimo, delle carte per aggiustare equilibri interni, il problema per Bardi è che gli stessi vertici dei partiti che chiedono il rimpasto non sono in grado di assicurare che non ci saranno sorprese e che sapranno arginare eventuali dissensi interni. La cronaca di questi mesi ha dimostrato che il vincolo partitico non esiste di fronte all’interesse dei singoli e che spesso e volentieri consiglieri si sono lasciati andare in colpi di testa ai quali  è stato difficile rimediare. Solo Forza Italia sinora ha saputo dimostrare compattezza e spirito di squadra, ma è evidente il ruolo di un Presidente che è in grado di dire l’ultima parola non solo perchè è autorevole, ma sopratutto perchè il potere di cui dispone l’ha messo anche al servizio della crescita del suo partito, come dimostra la vicenda elettorale in molti comuni lucani.  Ma la compattezza di Forza Italia stride con il senso di dispersione che vige negli alleati, dove bisogna fare i conti con tante teste tutte diverse.   E’ accaduto con la vicenda Barresi, con la sanità a Melfi e Venosa, con il Crob , con  la vicenda dei consorzi. Insomma quanto basta perchè il Presidente sia un po’ perplesso sulla opportunità di buttare a terra una giunta non avendo garanzie sul dopo crisi. Rocco Rosa

 

FONTE TALENTI LUCANI-PASSAGGIO A SUD  DI REDAZIONE IL 11/10/2020 

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