Calciano è un caratteristico borgo dalle origini antichissime
Tra campi e uliveti, Calciano è un caratteristico borgo
dalle origini antichissime e rientra nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato e
Piccole Dolomiti Lucane.
Una volta fatto ingresso in paese ci si sente avvolti da
una insolita e piacevole quiete che si percepisce pian piano mentre si
percorrono le scalinate appese alle mura esterne delle case, buttando uno
sguardo a suggestivi scorci.
Le origini di Calciano affondano le radici in un passato
molto lontano come testimoniano i ritrovamenti di utensili del periodo
neolitico e i resti di una necropoli indigena del IV sec. a.C.
La storia
Presenze umane preistoriche sono evidenti sul territorio
di Calciano e pare che dal V secolo a.C. un insediamento fosse stanziato
proprio laddove oggi sorge il paese.
Ad esercitare il potere su Calciano sono gli Sforza
(1382), prima, e i Sanseverino (1458), poi, quindi il paese viene governato da
diversi feudatari, fino ai De Leyra e ai Revertera.
Il paese partecipa alle rivolte del brigantaggio, come
emerge anche dalle memorie del rionerese Carmine Crocco, e del generale
catalano José Borjes
Tra ‘800 e ‘900 il comune è unito a Garaguso e Oliveto
Lucano, per poi raggiungere la sua totale autonomia.
Il patrimonio culturale
Quando ci si trova a Calciano è impossibile non
raggiungere il suggestivo sito de “U’ castidd”, il castello, a brevissima
distanza dall’abitato.
I ruderi così comunemente chiamati dai calcianesi sono
quanto resta del vecchio paese medioevale “Caucium”, “Paese di Pede”, in cui
sono compresi una fortificazione, detta castello o rocca, appunto, la chiesa
dedicata a Santa Maria della Rocca e la cinta di Santa Caterina.
La fortificazione, di origine Osca, è perforata da grotte
un tempo abitate e, a guardare bene l’agglomerato, si individuano, sul lato
destro, i ruderi della chiesa della Rocca, di origine normanna e con struttura
abbaziale, mentre sul versante sinistro, sul burrone della “Venicella”, ecco la
cinta di Santa Caterina, con due piccole grotte scavate nel tufo e decorate da
affreschi, per quanto non ben conservati, con l’icona di Santa Caterina,
Lucifero e Sant’Antonio Abate.
I sapori
Cucina decisamente ottima quella che contraddistingue la
tavola calcianese imbandita di piatti tipici dai sapori decisi.
Non si può rinunciare certamente alle “lagane con fagioli
o ceci” o al ricco “trittico” calcianese composto da cavatelli, orecchiette e
fusilli fatti a mano con “pezzente”, particolare salsiccia dal gusto forte. A
questa portata, per chi ama sapori intensi possono seguire gli “grummuridd“,
involtini di agnello e capretto, da non perdere poi la sfiziosa“uppdegn”,
pannocchia cotta in acqua e sale, e la “rafanata”, una frittata
con rafano.
Natura e Parchi
Calciano è una delle “città natura” del Parco Regionale
di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane insieme ad Accettura,
Castelmezzano, Oliveto Lucano e Pietrapertosa.
Per la sua assoluta vicinanza all’area naturalistica è
considerato la “porta” di accesso al parco, uno degli ambienti verdi più belli
e ricchi della regione per i valori naturalistici, storici ed
etno-antropologici che preserva.
L’area comprende la foresta di Gallipoli Cognato e il
bosco di Montepiano, formato da imponenti esemplari di cerro, aceri, ontani e
il raro agrifoglio e proprio tra questi vengono prescelti il tronco e la cima,
lo “sposo” e la “sposa”, protagonisti dei numerosi riti arborei celebrati in
Basilicata e noti come “Matrimoni tra gli alberi”. Nell’insolito paesaggio del
parco si ergono, poi, le maestose rocce di arenaria, che formano le Dolomiti
Lucane di Castelmezzano e Pietrapertosa, che possono essere sorvolate grazie ad
uno dei grandi attrattori lucani: “Il volo dell’angelo”.
Sulla sommità del Monte Croccia si trovano i resti della
fortificazione della città lucana edificata nel IV sec. a.C.
Il patrimonio religioso
Le chiese rappresentano uno
dei valori artistici e culturali del paese di Calciano, ricche di pregevoli
opere e storia.
La cinquecentesca chiesa madre dedicata a San Giovanni
Battista custodisce gli affreschi provenienti dalla chiesa della Rocca (XIII
–XIV secolo), nel sito della vecchia Calciano, noto come “U’ castidd”, oltre a
un trecentesco crocifisso in rame in stile bizantino, e la splendida scultura
lignea “Annunziata”, realizzata nel ‘300 dallo scultore Nicola Pisano. L’opera
è dipinta e decorata con delicati motivi gotico-senesi. Molto bello,
nell’abside, il trittico olio su tavola (1503) di Bartolomeo da Pistoia,
raffigurante la Madonna con il Bambino, San Giovanni Battista, San Nicola di
Bari.
Outdoor
Dal paese si possono intraprendere straordinarie
escursioni alla volta del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole
Dolomiti Lucane, in una lussureggiante vegetazione di cerri, olmi, aceri e in
un sottobosco dall’immensa varietà floreale.
Gli amanti delle attività all’aperto possono praticare
trekking a piedi, a cavallo e in bicicletta oltre ad escursioni guidate, lungo
una fitta rete di sentieri realizzati per soddisfare le esigenze dei più
esperti escursionisti o degli amanti della natura. Il contesto ambientale
consente anche l’organizzazione di laboratori didattici per le scuole di
diversi ordini e grado. Nella splendida area verde sono garantiti divertimento
e forti emozioni con il “Volo dell’Angelo”, uno degli attrattori di punta della
Basilicata, e la riscoperta di ancestrali tradizioni con i riti arborei noti
come “matrimoni tra gli alberi”.
Archeologia
Quando ci si trova a Calciano è impossibile non
raggiungere il suggestivo sito de “U’ castidd”, il castello, a brevissima
distanza dall’abitato.
I ruderi così comunemente chiamati dai calcianesi sono
quanto resta del vecchio paese medioevale “Caucium”, “Paese di Pede”, in cui
sono compresi una fortificazione, detta castello o rocca appunto, la chiesa
dedicata a Santa Maria della Rocca e la cinta di Santa Caterina.
La fortificazione, di origine Osca, è perforata da grotte
un tempo abitate e, a guardare bene l’agglomerato, si individuano, sul lato
destro, i ruderi della chiesa della Rocca, di origine normanna e con struttura
abbaziale, mentre sul versante sinistro, sul burrone della “Venicella”, ecco la
cinta di Santa Caterina, con due piccole grotte scavate nel tufo e decorate da
affreschi, per quanto non ben conservati, con l’icona di Santa Caterina,
Lucifero e Sant’Antonio Abate.
www.parcogallipolicognato.it
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